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Quanto alla stravagante pretesa che l'ateismo sia contro l'etica e il cattolicesimo sia a favore dell'etica, si sentono troppi discorsi non solo pericolosi (senz'altro per la ricerca scientifica e per la condizione femminile), ma anche capaci di generare assurde convinzioni: non si darebbero valori che non siano prettamente etici, i valori etici sarebbero esclusivamente cristiani, gli atei non potrebbero abbracciare valori cristiani. In proposito, vorrei limitarmi a un suggerimento: proviamo a partire da Platone. Il dilemma si trova nell'Eutifrone. A chi afferma (per esempio) che uccidere è errato perché è contrario alla volontà di Dio, è lecito domandare: Dio vieta di uccidere perché uccidere è errato, o uccidere è errato perché Dio vieta di uccidere? Se ci viene risposto che Dio vieta di uccidere perché uccidere è errato, ne dobbiamo arguire che il principio «uccidere è errato» è indipendente dalla volontà di Dio, mentre se ci viene risposto che uccidere è errato perché Dio vieta di uccidere, ne dobbiamo desumere che la volontà di Dio non risulta basata su ragioni di ordine etico. Partire da Platone ci aiuta a ragionare e dialogare. Non è un caso che sia proprio Platone a fare dire a Socrate nel Menone che è necessario legare le opinioni veraci, ovverosia le credenze vere, con la conoscenza della causa, ovverosia della ragione o, in termini più neutri, della giustificazione.